Sulla scrittrice di Harry Potter è stato detto di tutto e alcuni sono persino giunti a negarne l’esistenza (
http://guide.supereva.com/harry_potter/int...12/236168.shtml).
Ora Walter Semkiv, medico americano, la include addirittura fra la casistica di un proprio volume sulle reincarnazioni celebri (The return of the revolutionaries), asserendo che la bionda britannica capace di incantare milioni di grandi e piccini sarebbe vissuta nel secolo Diciannovesimo niente meno che sotto le spoglie di Charles Dickens.
Comunque la si pensi sulla reincarnazione, si tratta di un tema molto serio, attorno al quale l’Uomo dibatte filosoficamente e religiosamente da millenni e operazioni di questo tipo tendono inevitabilmente a svilirla, anche perché troppo spesso si tende ad associare chi è famoso a qualcuno che è stato già famoso in passato nel medesimo campo e ciò suona immediatmente sospetto. Scorrendo la lista delle decine di altri casi trattati assieme a quello della Rowling, ci sono abbinamenti che paiono così eclatanti da far immaginare una pianificazione a tavolino: per esempio quello dell’attrice Dorothy Dendrige e dell’attrice Halle Berry, che pare così ovvio e scontato da far persino sorridere. Idee come questa sarebbero ottima materia per un romanzo, ma presentarle come fatti risulta come minimo azzardato.
Ma da dove proviene il materiale su cui disquisisce l’autore di questo volume? Nel 90% dei casi, da ricerche indipendenti fatte da lui. E che affidabilità possono avere queste ricerche? Anche se derivassero da testimonianze di regressioni cui si fossero sottoposti i diretti interessati, chiunque abbia letto in materia sa che non c’è mai la sicurezza che questo materiale sia effettivamente autentico, per tutta una serie di ragioni che risulterebbero troppo lunghe da spiegare in questa sede e che comunque su FM resterebbero fuori contesto.
Il 10% della rimanente casistica (fra cui quella su J.K Rowling) deriverebbe da sedute di channeling operate attraverso Kevin Ryerson, un medium citato più volte nei libri dell’attrice Shirley McLane (notoriamente un’entusiasta sostenitrice delle teorie reincarnazioniste).
Benché esistano fenomeni di channeling che meritano attenta valutazione (indipendentemente da come la si pensi in materia), ancora una volta è il metodo operato che suscita perplessità: le rivelazioni ottenute dall’entità denominata Ahtun Re sono state ritenute valide usando, secondo l’affermazione testuale dell’autore, “obiettivi criteri forensi”, quali per esempio la similarità del carattere e dei tratti facciali. Anche trascurando che la cosiddetta “obiettività forense” si può estendere a molte meno prove di quante comunemente si immagini (studi criminologici hanno provato per esempio la scarsa attendibilità dei testimoni oculari — e di nuovo, approfondirne le ragioni sarebbe interessante ma esula da un contesto come quello di FM), più che l'obiettività forense, questi elementi riguardano semmai la psicologia, la fisionomia comparata e la fisiognomica, con tutte le zone d’ombra del caso.
Siamo dunque di fronte a un ennesimo caso di basso sensazionalismo? Difficile dire, visto che on line non è possibile leggere il paragrafo dedicato alla Rowling, ma resta comunque fortissimo lo scetticismo alla luce delle ragioni sopra esposte.
tratto da
http://guide.supereva.com/harry_potter/int...05/255693.shtml